L’importanza del colesterolo per prevenire malattie cardiovascolari
Il colesterolo è una molecola essenziale per la vita ed un costituente delle membrane cellulari di tutti gli organi e tessuti. È importantissimo per valutare – e, quindi, prevenire – malattie cardiovascolari.
Dobbiamo però fare una distinzione tra colesterolo HDL – chiamato anche colesterolo “buono” – ed LDL.
Colesterolo HDL
Le particelle HDL – C rimuovono l’eccesso di colesterolo dai depostiti e lo trasportano al fegato per la rimozione.
Il colesterolo HDL – chiamato anche “colesterolo buono” – è considerato protettivo, perché preleva il colesterolo in eccesso e lo trasporta al fegato per la rimozione.
Alte concentrazioni di colesterolo sono associate all’indurimento delle arterie (aterosclerosi) e allo sviluppo delle malattie cardiache. Quando il colesterolo è in eccesso nel sangue e non viene rimosso dalle HDL, può depositarsi sulle pareti dei vasi e formare placche, che, a loro volta, possono portare ad indurimento delle arterie e, eventualmente, ostruire i vasi sanguigni limitando il flusso del sangue.
In sostanza, alte concentrazioni di HDL – C possono diminuire il rischio di sviluppare le placche, abbassando il rischio di infarto o ictus.
Colesterolo LDL
Le particelle LDL – C, o “colesterolo cattivo”, depositano il colesterolo in eccesso sulle pareti dei vasi, contribuendo alla comparsa dell’aterosclerosi.
Solitamente il colesterolo LDL non viene misurato direttamente, ma viene calcolato con la formula:
LDL- C = Colesterolo totale – HDL-C – (Trigliceridi totali /5)
Alte concentrazioni di LDL – C sono considerate nocive per l’organismo. Il colesterolo LDL – conosciuto anche come “colesterolo cattivo” – è associato alla formazione di placche, alla comparsa dell’aterosclerosi e delle malattie cardiache.
A che età è necessario iniziare a misurare il valore del colesterolo?
L‘American Academy of Pediatrics (AAP) raccomanda il test del colesterolo per bambini e adolescenti senza fattori di rischio una volta tra i 9 e gli 11 anni e poi ancora tra i 17 e i 21 anni.
Ovviamente, in caso di alti fattori di rischio, l’esame va ripetuto più spesso.
Alcuni fattori di rischio sono:
- Storia familiare, storia di colesterolo alto o di patologia cardiaca nei parenti di primo grado, in modo particolare se prima dei 65 anni nelle donne o dei 55 negli uomini. Se la storia familiare è sconosciuta è raccomandato il test del colesterolo, in particolare in presenza di altri fattori di rischio
- Sovrappeso e obesità, quando l’indice di massa corporea (BMI) è uguale o superiore all’85° percentile, è raccomandato il test del colesterolo. Il BMI dovrebbe essere calcolato almeno una volta l’anno dal pediatra. Per gli obesi (coloro il cui BMI è attorno al 95° percentile), il test del colesterolo è raccomandato ogni due anni
- Il consumo di un’eccessiva quantità di colesterolo, grassi saturi e acidi grassi trans
- Diabete mellito
- Pressione sanguigna alta (ipertensione)
- Fumo
I bambini con fattori di rischio dovrebbero sottoporsi al primo esame a digiuno tra i 2 e gli 8 anni (ma non prima dei 2 anni). Se i risultati iniziali rientrano nell’intervallo di riferimento, il test a digiuno dovrebbe essere ripetuto di nuovo dopo 3 – 5 anni.
Quando è necessario monitorarlo con più frequenza?
Nel caso di persone che presentano uno o più fattori di rischio, tra cui:
- Fumo
- Età (uomini sopra i 45 anni e donne sopra i 55 anni)
- Ipertensione (pressione sanguigna di 140/90 o più alta o prendere farmaci per la pressione)
- Storia familiare di malattie cardiovascolari premature (malattia cardiovascolare nei parenti di primo grado maschi sotto i 55 anni o femmine sotto i 65)
- Patologia cardiovascolare pre-esistente o precedente infarto
- Diabete mellito
Cosa fare se il colesterolo è alto?
Prima di ricorrere a farmaci che abbassano i livelli di LDL, è necessario provare a modificare il proprio stile di vita. Fare molto esercizio fisico e preferire una dieta specifica, aiuta già moltissimo. Basti pensare che una dieta povera di grassi già da sola abbassa il colesterolo circa dell’8%.
Nel caso in cui questo non bastasse, è necessario ricorrere a farmaci specifici. In ogni caso, sarà il medico a stabilire la cura adatta.
Va specificato, però, che il colesterolo fluttua nel tempo. Questo significa che una singola misura può non riflettere la concentrazione abitualmente presente. Ecco perché è bene ripetere l’esame dopo alcune settimane in caso di valori alti, prima di intraprendere qualsiasi trattamento. Le decisioni terapeutiche si basano sul valore medio. In ogni caso, ovviamente, sarà sempre il medico curante a stabilire quale iter seguire.
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