Creatinina ed EGFR: calcolare la funzione renale da una analisi del sangue
Sono molti gli esami di laboratorio che si possono usare per valutare la funzionalità renale. Uno dei più usati è la misura della creatinina nel sangue.
Nei nostri muscoli vi è una proteina, chiamata “creatina”, che ha la funzione di conservare l’energia chimica delle cellule muscolari. Come tutte le molecole biologiche tende a deteriorarsi nel tempo. Dalla sua degradazione si forma la creatinina, che passa nel sangue e viene eliminata dal rene.
Come varia il livello di creatinina nel nostro organismo
La creatinina viene prodotta in maniera costante dall’organismo. Il suo livello può variare a causa di diversi fattori. Tra questi vi sono diete molto ricche di proteine, intenso esercizio fisico, che può stimolare le cellule muscolari a lavorare di più e quindi a degradare più rapidamente la creatina.
Creatininemia e creatininuria
La creatininemia è la quantità di creatinina nel sangue ed ha un valore di riferimento di 0,8 – 1,2 mg/dl.
Mentre la creatininuria è la quantità di creatinina nelle urine. Questa viene calcolata raccogliendo il campione delle 24 ore – cioè tutta l’urina prodotta in 24 ore nello stesso contenitore – e poi moltiplicando la concentrazione in mg/dl per il volume delle urine delle 24 ore.
Come si misura la funzione del rene
La più comune misura della funzione del rene è la velocità di filtrazione glomerulare o GFR (Glomerular Filtration Rate), che indica la quantità di sangue filtrata dai glomeruli al minuto. Si riduce sia con l’età – diminuisce di circa l’1% ogni anno dopo i 40 anni – che con malattie o lesioni del rene che ne compromettono la funzione.
Poiché la progressione delle patologie renali spesso avviene quasi senza sintomi – almeno fino a quando non si è perso il 30 – 40% della funzione renale – è importante misurare la GFR come esame a scopo di prevenzione. Questo vale soprattutto in soggetti esposti ad un rischio elevato, quali i pazienti diabetici, ipertesi, cardiopatici, con precedenti di malattie renali in famiglia e comunque in tutti i soggetti oltre 60 anni.
La eGFR, estimated Glomerula Filtration Rate
Poiché la misura diretta della GFR risulta complessa – richiedere di raccogliere l’urina separatamente dai due reni mediante un cateterismo degli ureteri – si è individuato un metodo per stimare la GFR. In pratica, eseguendo una semplice determinazione della creatininemia, si può ricavare la velocità di filtrazione glomerulare stimata, ovvero la eGFR, estimated Glomerula Filtration Rate.
La eGFR viene misurata applicando un’equazione, calcolata su studi di popolazione molto ampi, in cui si considerano svariati fattori quali età, genere ed etnia. Esistono diverse equazioni che si possono utilizzare.
Bisogna però ricordare che il calcolo non è molto affidabile in alcuni tipi di soggetti, quali persone che hanno subito un’amputazione (perché la massa muscolare è diminuita), culturisti (che hanno massa muscolare aumentata), vegetariani (che hanno apporto proteico diverso dalla popolazione media), soggetti con peso corporeo molto alto o molto basso, età sotto i 18 anni o sopra i 70 ed anche nei casi di lesione renale acuta o di terapia in atto con farmaci che aumentano le concentrazioni di creatinina.
L’equazione CKD -EPI
L’equazione più usata è quella CKD -EPI (Chronic Kidney Disease Epidemiology Collaboration), pubblicata nel 2009.
Questa è stata anche raccomandata dalla NKF – National Kidney Foundation per il calcolo dell’eGFR negli adulti, una delle più prestigiose associazioni “non profit” per la ricerca ed informazione sulla malattie renali. Le sue linee guida sono tra gli standard di assistenza sanitaria per le malattie renali più accreditati a livello mondiale.
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