La calprotectina fecale: cos’è?
La calprotectina è una proteina rilasciata da un particolare tipo di globuli bianchi o “leucociti”, cioè le cellule che svolgono le funzioni di difesa immunitaria nel nostro organismo.
Una delle popolazioni di leucociti – chiamati “neutrofili” – in caso di infiammazione della parete intestinale vengono richiamati nell’area infiammata e rilasciano calprotectina.
In tal modo la concentrazione di calprotectina nelle feci aumenta e questo permette di usare l’analisi come marcatore di infiammazione intestinale.
La calprotectina come indice di malattie
L’infiammazione della parete intestinale può verificarsi nel caso di varie patologie. Tra queste, ricordiamo le infiammazioni croniche chiamate con la sigla IBD cioè “Inflammatory Bowel Disease”. Le più comuni sono il morbo di Crohn (CD) e la colite ulcerosa (UC).
Nelle IBD si ha infiammazione e danneggiamento cronico, cioè di lunga durata, dei tessuti della parete intestinale. La loro causa non è chiara, ma si ritiene siano legate a processi autoimmuni attivati da predisposizione genetica, virus o fattori ambientali.
Le persone colpite da IBD presentano un tipico quadro alternante. Durante le fasi acute si hanno attacchi di diarrea, a volte anche con sangue nelle feci, dolori addominali, perdita di peso e febbre. Durante le fasi di remissione, a volte anche di lunga durata, i sintomi diminuiscono o scompaiono completamente.
Una concentrazione alta di calprotectina fecale indica la presenza di un’infiammazione intestinale, anche se non è possibile indicare la sede e la causa. In ogni caso, più è alta la concentrazione di calprotectina, più è alta la gravità dell’infiammazione.
Come si esegue il test?
Il test si esegue sulle feci ed il campione di feci viene raccolto nell’apposito contenitore dotato di coperchio con paletta, che si trova in farmacia ed alcuni supermercati.
Poiché è molto importante non contaminare il campione con acqua o urine, un metodo semplice è questo.
Per prima cosa urinare nel WC. Poi raccogliere solo le feci in una bacinella, appoggiata sul WC o su uno sgabello. In questo modo si eviterà sicuramente il rischio di contaminazione con urina o acqua. A questo punto, usando la paletta del contenitore, raccogliere una certa quantità di feci.
Bisogna verificare di aver riempito almeno un quarto del contenitore e richiudere il contenitore. Infine basta svuotare la bacinella nel WC e lavarla e ricordarsi di lavare accuratamente le mani dopo aver completato l’operazione.
Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sede centrale
Via Ten. Col. Carmine Calò 2
84123 Salerno
Tel. 089-228020
Fax 089-236630
Email informazioni@cavallo.net
Ultime News
- I problemi legati alla tiroide: ipotiroidismo ed ipertiroidismo5 Agosto 2024 - 16:30
- Relazione tra diabete ed ipertensione e malattie renali: l’importanza dello screening precoce30 Luglio 2024 - 16:30
- Il breath test all’urea, il metodo migliore per diagnosticare la presenza di Helicobacter Pylori25 Luglio 2024 - 17:09