Emoglobina glicata: perchè è importante?
L‘emoglobina è una proteina deputata al trasporto dell’ossigeno presente all’interno dei globuli rossi. Ne esistono vari tipi, ma la forma predominante – circa il 95-98% – è l’emoglobina A. Il glucosio – lo zucchero più importante per il nostro organismo, il “carburante” principale delle attività cellulari – circola nel sangue e, in parte, si lega spontaneamente all’emoglobina A. Così si produce una forma speciale di emoglobina con “attaccato” il glucosio, chiamata appunto emoglobina glicata A1c (HbA1c) (spesso chiamata anche solamente “glicata”).
L’emoglobina glicata: perchè è importante?
La misura della percentuale di glicata rispetto all’emoglobina totale consente di effettuare una stima della quantità di glucosio presente nel sangue (glicemia) negli ultimi 2 – 3 mesi.
In pratica, mentre la glicemia ci dà una “foto istantanea” del glucosio nel sangue, la HBA1c ci dice quanto glucosio c’è stato, in media, negli ultimi 2 – 3 mesi.
Emoglobina glicata: come si calcola
Nel caso in cui il glucosio sia stabile per tutta la giornata e per almeno 2 – 3 mesi, emoglobina glicata e glicemia correlano, cioè sono entrambe normali.
Se, invece, troviamo glicemia normale ma glicata alta, vuol dire che negli ultimi 2 – 3 mesi la persona in questione ha avuto quasi sempre troppo glucosio nel sangue.
Il ritardo associato all’emoglobina glicata
Allo stesso modo, siccome la glicata ci mette 2 – 3 mesi per cambiare livello, c’è sempre un ritardo rispetto alla glicemia. Per cui una persona che ha avuto molto glucosio nel sangue per mesi e poi lo ha normalizzato per 3 – 4 settimane, si ritroverà ancora con la glicata alta.
Risulta molto importante tenere presente il ritardo associato all’HbA1c. Un buon controllo glicemico ottenuto nelle 2 – 3 settimane precedenti può non incidere sul risultato dell’A1c, che riguarda molte più settimane.
Eccezioni relative ai due esami
Bisogna anche tenere presente che i due esami correlano, ma in alcuni casi – per ragioni non ancora chiarite – la glicata può non riflettere accuratamente la media del glucosio ematico.
Per questa ragione il medico, per lo screening o la diagnosi di diabete o per valutare il rischio di svilupparlo, userà anche il dato della glicemia. Ed eventualmente anche il test di tolleranza al carico orale di glucosio, chiamato “curva glicemica da carico” o, in sigla OGTT (Oral Glucose Tolerance Test).
Va ricordato ancora che in passato il test veniva refertato come una percentuale, cioè calcolando quale quota dell’emoglobina totale fosse glicata. Mentre adesso, sulla base delle raccomandazioni delle società scientifiche internazionali, il valore viene espresso in mmol / mol, cioè in Unità SI (unità del sistema internazionale). E, per completezza di informazione, anche in percentuale secondo la modalità tradizionale.
Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sede centrale
Via Ten. Col. Carmine Calò 2
84123 Salerno
Tel. 089-228020
Fax 089-236630
Email informazioni@cavallo.net
Ultime News
- I problemi legati alla tiroide: ipotiroidismo ed ipertiroidismo5 Agosto 2024 - 16:30
- Relazione tra diabete ed ipertensione e malattie renali: l’importanza dello screening precoce30 Luglio 2024 - 16:30
- Il breath test all’urea, il metodo migliore per diagnosticare la presenza di Helicobacter Pylori25 Luglio 2024 - 17:09